Inker’s Club: la guida definitiva per tatuatori (coworking a Torino)

INKER'S CLUB



In breve: Inker’s Club è un coworking specializzato per tatuatori e piercer, nel cuore di Torino (zona Porta Nuova). Offre 8 postazioni attrezzate, orario continuato 10–19 dal lunedì al sabato, formule flessibili d’affitto a partire da 60€ al giorno, promozione sui social e anche un’Academy. In questa guida trovi tutto: come funziona, per chi è ideale, tariffe, attrezzature, servizi, community e consigli pratici per sfruttarlo al massimo se sei un* tatuator*.



1) Che cos’è Inker’s Club (e perché interessa davvero ai tatuatori)

Se ti piacciono gli spazi dove si lavora bene, si cresce in fretta e si crea rete, Inker’s Club è esattamente quel tipo di posto: uno studio-coworking pensato solo per chi tatua (e per i loro clienti), con regole chiare, alto standard d’igiene e un’impronta molto “pro”. È un format nato per abbattere i costi fissi di uno studio tradizionale e, allo stesso tempo, darti comfort e immagine da studio high‑end.

In pratica: arrivi, ti sistemi nella tua postazione (tutto pronto e in ordine), lavori in autonomia e te ne vai con zero pensieri su utenze, pulizie extra o burocrazia da studio. In mezzo, trovi una community viva fatta di resident e guest da tutta Italia: ottima per contaminarsi a livello tecnico e, sì, anche per farsi conoscere.



2) Dove si trova, com’è l’ambiente e come ci si arriva

  • Indirizzo: Via Andrea Massena 19A, Torino

  • Zona: a pochi minuti a piedi da Porta Nuova (comodissimo per clienti fuori città)

  • Orari: 10:00–19:00 dal lunedì al sabato (orario continuato)

  • Target: chi si tatua + chi tatua; clienti che vogliono scelta di stili e artisti diversi; professionisti che cercano un box pronto e pulito.

L’ambiente è curato, luminoso e modulare: le postazioni sono schermabili e si lavora con tranquillità, ma senza perdere la sensazione di “studio vivo”. Il mood è da seconda casa creativa: pareti con lavori, attrezzature in ordine, area accoglienza essenziale, musica mai invadente. La vibe è: entri, capisci subito come muoverti, e lavori senza intoppi.



3) Il modello coworking applicato al tatuaggio

L’idea è semplice: postazioni prenotabili (giorno, settimana, mese e pacchetti misti) in “assoluta autonomia”. Tu gestisci clienti, appuntamenti, incassi e materiali specifici, mentre lo spazio ti garantisce attrezzature, utenze e supporto. Il risultato? Bassi costi di ingresso (perfetto se viaggi, se stai crescendo il tuo portfolio a Torino o se vuoi testare il mercato senza aprire subito uno studio tuo) e massima flessibilità.

Per chi è perfetto

  • Tatuatori itineranti / guest che passano regolarmente da Torino.

  • Professionisti con P.IVA che vogliono tenere i costi leggeri e concentrarsi sul lavoro.

  • Crew ibride (due colleghi che dividono la stessa poltrona a giorni alterni).

  • Chi sta scalando: passi da 1–2 giorni al mese a un calendario pieno senza cambiare sede.

  • Piercer che cercano una base pulita e ben attrezzata una o più giornate.

Requisiti base

  • P.IVA

  • Autorizzazione ASL (il coworking è organizzato per operare nel rispetto delle normative e pretende gli stessi standard da chi lavora nelle postazioni)



4) Le postazioni: cosa trovi già pronto (e cosa ti porti tu)

Dotazioni principali (per ogni postazione)

  • Lettino pieghevole a 3 zone

  • Poggiabraccio regolabile

  • 2 sgabelli regolabili con schienale

  • Carrello Einhell con scomparto grande e tappetino antiscivolo

  • Illuminazionesoftboxring light 13”

  • Specchioscrivaniacestino rifiuti 12Lspruzzetta

  • Materiali consumabili di base: coprilettinoneedleboxcontenitore rifiuti specialidisinfettantibicchieri monouso

Extra utili nello studio

  • Utenze incluse (luce, acqua, ecc.)

  • Stampante laser BrotherThermofax A3

  • Carta da disegnopanno cartaelastici & gomminicopri clip cord

  • Wi‑Fi stabile

Cosa porti tu

  • Macchinetta e setup personale (grip, aghi, inchiostri, cartucce, macchinette, ecc.)

  • PPE personali (se preferisci brand/format tuoi)

  • Documentazione (autorizzazioni, ricevute/fatture)

Nota pratica: porta sempre qualche backup (cavi, alimentatore secondario, guanti in più). In un coworking vai più spedito se sei pronto a ogni evenienza.



5) Tariffe e formule: flessibilità vera (anche per chi divide la sedia)

Le formule sono pensate per coprire tutte le esigenze, da chi lavora occasionally a chi vuole una base stabile.

  • Classic
    Daily 60€ · Weekly 240€ · Monthly 600€
    La tua postazione fissa quando vuoi, tutta la settimana. È la soluzione “sempre on”.

  • Special (Sunday)
    Domenica dedicata: terza domenica del mese 80€.
    Ci lavori in silenzio, zero distrazioni. Ideale per progetti grossi o clienti “impegnativi”.

  • Split (condivisione)
    Daily 90€ · Weekly 330€ · Monthly 750€
    Dividi la postazione con un collega e tagli i costi: perfetto per duo con calendari sfalsati.

  • Subscription (abbonamenti)
    Daily x10 + Weekly 690€
    Daily x15 790€
    Monthly x2 890€
    Validi 6 mesi: pensati per chi vuole programmare e mantenere un ritmo costante.

Pro tip: se stai costruendo la clientela a Torino, parti con Daily x15 — è l’equilibrio giusto tra esposizione e costo medio seduta. Poi sali a Monthly quando il calendario si riempie.



6) Servizi “in più” che fanno la differenza

  • Promozione sui social dello studio: push attivo sui canali ufficiali (post, stories, reel, tag). Tradotto: ti vedono più persone, più in fretta.

  • Academy: percorso intensivo (36 ore, max 6 partecipanti) curato da Thomas Esse. Focus su teoria, igiene, pratica su pelle sintetica e impostazione professionale. Ottimo per livellare lo standard del team e per chi vuole colmare gap tecnici.

  • Aule/Corsi: puoi affittare la sala per corsi di tatuaggio, piercing, dermopigmentazione, microblading.

  • Piercingsu appuntamento, con postazioni e protocolli dedicati.

  • Assistenza “di casa”: i titolari sono presenti, disponibili e molto orientati al problem solving. Non è scontato.



7) Chi ci lavora: stili e artisti (panoramica)

Uno dei punti forti del format: varietà di stilirotazione di guest. Questo si traduce in flusso costante di clienti diversi e in contaminazione tecnica tra artisti.

Esempi di stili presenti:

  • Realistico B&G / Cartoon (Thomas Esse)

  • Blackwork (Ill Dime)

  • Cybersigilism (Naoru Ink)

  • Blackwork illustrativo (Chiara Gattuso)

  • Sak Yant (Davide Melchionda)

  • Dark lettering (R Black Lost)

  • Abstract Blackwork (Fra Black Bite)

  • Geometrico / Dot‑painting (Roberta Venere)

  • Fineline (Sonia Malta)

  • Oriental Blackwork (Lorenzo Castronovi)

  • Anime&manga (Sakuko Nakayama)

  • Lettering / Chicano / Realistico B&G (Anita Sgro)

  • Anime&manga (Slh Tattooer)

  • Neo Traditional (Elisa Screm)

  • Surrealistico (Ombra Ink)

Cosa significa per te: qualsiasi sia il tuo stile, non sei “fuori contesto”. E se vuoi sperimentare, hai chi ti capisce a due metri di distanza.



8) Standard d’igiene, preparazione e cura: cosa aspettarsi (e cosa richiedono)

Il coworking spinge molto sul tema sicurezza e igiene: attrezzature sterili e monousodisinfezione tra un cliente e l’altro, smaltimento corretto dei rifiuti speciali, DPI, e attenzione ai materiali anallergici per piercing.
Per il tatuaggio, il protocollo prevede consulenze (anche preliminari), preparazione cliente (no alcol, arrivare idratati e riposati), second skin/pellicola post seduta e aftercare dettagliato.

Per chi lavora nei box: portati sempre il tuo setup conforme e presidia la tua checklist (igiene mani, superfici, barriere, ecc.). Inker’s Club nasce per alzare lo standard, non per comprometterlo.



9) Piercing: come funziona qui

Il servizio è su appuntamento e la gestione è affidata a professionisti con esperienza (in sede trovi anche tatuatori che fanno piercing con mano molto ferma e know‑how sui materiali). Le tariffe sono chiareaggiornate: dal lobo al septum, fino ai surface e ai vertical bridge. È un plus non banale per chi lavora nello studio: porta traffico “extra” e apre collaborazioni incrociate.



10) Community e recensioni: perché piace a chi ci lavora (e a chi si tatua)

Punti ricorrenti nelle recensioni:

  • Ambiente accogliente ma professionale

  • Organizzazione e attrezzatura "da studio vero"

  • Titolari presenti (Fabrizio & team) e disponibili

  • Rotazione di artisti che tiene la qualità alta e l’ambiente stimolante

  • Clienti contenti per pulizia, precisione e risultati

Tradotto: se sei un* tatuator* che non ama gli ego trip ma vuole lavorare bene, qui ti senti a casa abbastanza in fretta.



11) Scelta della formula: 3 scenari tipo (con consigli pratici)

Scenario A — Guest che gira l’Italia

  • Obiettivo: massimizzare giorni utili quando sei a Torino.

  • Formula: Daily x10 + Weekly (Subscription) per avere una settimana “piena” + 10 giornate da distribuire nel semestre.

  • Tip: pianifica 30 giorni prima e allinea shooting/portfolio col team social dello studio.

Scenario B — Freelance con base a Torino

  • Obiettivo: stabilità senza costi da studio full.

  • Formula: Monthly (Classic) oppure Split Monthly se dividi con un collega.

  • Tip: sistema una routine di acquisizione (IG ads + WhatsApp + landing veloce) e fai leva sulla zona Porta Nuova per clienti fuori provincia.

Scenario C — In crescita, calendario altalenante

  • Obiettivo: riempire settimana mantenendo flessibilità.

  • Formula: Daily x15 (Subscription).

  • Tip: metti in calendario 2 giornate “contenuto” al mese (reel, foto macro, prima/dopo, sketch) usando luci e fondali dello studio.



12) Per i clienti: come prenotare e cosa aspettarsi

  • Prenotazioni: direttamente con l’artista scelto (dalla pagina I Tatuatori), oppure WhatsApp / telefono / mail dello studio.

  • Consulenza: gratuita e consigliata (scelta stile, dimensioni, posizionamento, preventivo).

  • Preparazione: dormi, idratati, no alcol/anticoagulanti, snack post‑seduta.

  • Aftercare: second skin/pellicola; detersione delicata; crema specifica; zero mare/sole/piscina finché non è guarito.

  • Location: comodo da stazione e mezzi, quindi facile arrivarci (anche per chi accompagna).



13) Domande “da tatuatore” (FAQ pratiche)

Quante postazioni?
Otto, tutte attrezzate, schermabili e con luci.

Posso dividere la postazione?
Sì, con formula Split (daily/weekly/monthly).

Posso organizzare corsi o giornate demo?
Sì: c’è una sala corsi prenotabile e un’Academy interna.

Serve l’abilitazione ASL?
Sì, è richiesta per operare legalmente. Portala con te.

Chi gestisce i rifiuti speciali?
Lo studio fornisce needlebox e contenitori idonei; tu segui i protocolli e conferisci correttamente.

C’è Wi‑Fi? Stampanti? Thermofax?
Sì, tutto presente e incluso.

Giorni/ore d’apertura?
Lun–Sab 10:00–19:00, continuato.

C’è anche il piercing?
Sì su appuntamento (tariffe chiare per lobi, septum, bridge, ecc.).



14) Perché scegliere un coworking rispetto allo studio “classico”

  • Costi variabili: paghi quando usi, non quando è chiuso.

  • Time‑to‑market: entri, lavori, cresci. Zero set‑up iniziale.

  • Credibilità: location centrale, spazi curati, promozione social.

  • Networking: guest e resident che ti alzano l’asticella.

  • Scalabilità: inizi light, passi a mensile quando serve.

Bottom line: se il tuo obiettivo è più ore di ago sulla pellemeno ore di gestione, il coworking ti dà proprio questo.



15) Come contattare e prenotare la tua postazione

  • Telefono/WhatsApp: +39 327 788 27 25

  • Email: info@inkersclub.it

  • Indirizzo: Via Andrea Massena 19A – 10128 Torino

  • Sito: inkersclub.it (sezione Affitta postazioneTariffe)

Tip: prima di prenotare, prepara il tuo piano editoriale per la settimana (3 reel + 1 carousel) e chiedi sin da subito la co‑promo sui canali dello studio.



16) Checklist rapida per arrivare e spaccare

  1. Documenti in ordine (P.IVA, ASL).

  2. Materiali personali pronti (macchinette, aghi, inchiostri, cartucce, ecc.).

  3. Protocollo igiene: verifica DPI, barriere, smaltimenti.

  4. Calendario: conferme clienti + reminder 24h/2h.

  5. Contenuti: preset con 2–3 format da girare in studio.

  6. Aftercare: scheda stampabile con QR al tuo profilo.

  7. Pagamenti: POS o link di pagamento pronti.



Conclusione

Inker’s Club non ha il compito di essere meglio di uno studio proprio o di un freelance affermato: è semplicemente una possibile alternativa. A volte può semplificarti la vita, soprattutto all’inizio o in fase di test; per altri, può essere solo un posto per cambiare scenario ogni tanto. Non piace a tutti — ognuno ha il suo modo di lavorare — ma merita almeno una giornata di prova, perché spesso sono i piccoli cambi di contesto che aprono nuove strade.

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