Guida ai Giveaway per Tatuatori in Italia (2025)
I giveaway – spesso lanciati su Instagram, Facebook o altri social – sono diventati una popolare strategia di marketing per interagire con i follower e attirare nuovi clienti. In pratica, un tatuatore potrebbe mettere in palio un tatuaggio gratuito, uno sconto speciale, o un prodotto (ad esempio una macchinetta per tatuaggi) da regalare a chi verrà estratto o selezionato. Tuttavia, in Italia la normativa sui giveaway è molto stringente e complessa, ben diversa da quella di altri Paesi. Molti artisti vedono colleghi all'estero fare giveaway con leggerezza e pensano di poterli imitare, ma purtroppo il 90% dei giveaway organizzati in Italia risulta fuori dai vincoli della legalità. In questa guida approfondiremo cosa dice la legge italiana sui giveaway, quali permessi e procedure servono, i costi da sostenere e le sanzioni che si rischiano se si organizza un concorso senza rispettare le regole. Il tutto con un tono amichevole ma accurato, per fare finalmente chiarezza su un tema che genera molti dubbi tra tatuatori e commercianti.
Cosa si intende per Giveaway (e concorso a premi)
Il termine giveaway in inglese significa letteralmente "dare via qualcosa gratuitamente". Nella pratica odierna, indica un'iniziativa promozionale in cui un'azienda, un negozio o un professionista promette un premio al pubblico (proprio come un concorso a premi) per aumentare la visibilità del proprio marchio, ottenere follower, o promuovere un prodotto/servizio. Di solito, ai partecipanti è richiesto di compiere azioni semplici – ad esempio mettere like a un post, commentare, taggare amici o seguire un profilo – in cambio della possibilità di vincere il premio in palio.
⚠️ Attenzione: spesso in Italia si usa "giveaway" come sinonimo di concorso a premi. Formalmente però, un vero giveaway dovrebbe premiare tutti i partecipanti con un omaggio, mentre le iniziative dove solo alcuni vincono rientrano giuridicamente nei concorsi a premi. Quindi, non importa che lo chiamiate contest, giveaway o lotteria: se state offrendo un premio a qualcuno tra i partecipanti (e non a tutti), per la legge italiana state organizzando una "manifestazione a premio" a tutti gli effetti.
La normativa italiana: concorsi a premi e legge vigente
In Italia la materia è regolata principalmente dal D.P.R. 430/2001, il decreto che disciplina appunto concorsi e operazioni a premio. Secondo l'art.1 di questo decreto, qualsiasi promessa di premio al pubblico fatta per scopi anche solo in parte commerciali rientra nelle "manifestazioni a premio". In altre parole, se un tatuatore indice un'estrazione per farsi pubblicità regalando un tatuaggio o un prodotto, sta realizzando una manifestazione a premio.
Giveaway = concorso a premi (quando vale più di 1 euro)
La legge italiana non fa distinzione tra un giveaway su Instagram e un concorso a premi tradizionale: entrambe sono manifestazioni a premio soggette alle stesse regole. L'unica eccezione è quando il valore del premio è irrisorio: le FAQ ministeriali indicano in 1 euro la soglia di "modico valore". Ciò significa che solo i premi del valore commerciale pari o inferiore a 1 € non sono considerati concorsi a premi e sfuggono a questa normativa. È uno scenario improbabile – praticamente nessun tatuaggio, macchinetta o buono sconto vale meno di un euro – quindi di fatto qualsiasi giveaway con un premio "vero" in Italia è soggetto al D.P.R. 430/2001. Non esistono scappatoie: "i giveaway rientrano nella normativa sui concorsi a premi e da questo non vi è alcuna possibilità di scappare".
Chi può organizzare un giveaway?
Possono promuovere concorsi a premi solo i soggetti autorizzati, ovvero imprese e titolari di attività iscritte al Registro delle Imprese. La logica è che il concorso deve servire a promuovere un'attività economica. Dunque un tatuatore professionista con partita IVA e iscrizione in Camera di Commercio rientra tra i soggetti ammessi. Invece, un privato cittadino o chi non svolge attività d'impresa non può lanciare legalmente un giveaway pubblico: se lo fa, l'iniziativa è vietata e in caso di accertamento rischia una sanzione amministrativa da una a tre volte l'IVA sul valore del premio, con un minimo intorno ai €2.600.
Esempio: se un influencer senza società regala un gadget da 100 €, potrebbe essere multato per circa 22 € (IVA 22% su 100 €) moltiplicato fino a 3 volte, quindi fino a ~66 €, ma con un minimo fissato per legge a oltre 2.500 € – ecco perché anche i piccoli giveaway "casalinghi" possono avere conseguenze spiacevoli.
Come organizzare legalmente un giveaway in Italia
Organizzare un giveaway a norma richiede di seguire una procedura burocratica precisa. In sintesi, ecco cosa deve fare un tatuatore (o qualunque impresa) per lanciare un concorso a premi legale in Italia:
Preparare un regolamento ufficiale e la comunicazione al Ministero
Bisogna redigere il Regolamento del concorso, che descriva chiaramente il premio in palio, i requisiti di partecipazione, la durata, i criteri di estrazione/vincita, ecc. Contestualmente si compila il modulo ministeriale (detto PREMA CO/1) con i dati dell'azienda promotrice e i dettagli del concorso.
Inviare la documentazione almeno 15 giorni prima
Il regolamento e il modulo vanno inviati al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE) almeno 15 giorni prima dell'inizio dell'iniziativa. L'invio oggi avviene telematicamente attraverso il portale ufficiale "Impresa in un giorno".
Versare una cauzione pari al valore del premio
Occorre garantire al Ministero che il premio promesso sarà effettivamente consegnato. Per questo va versata una cauzione di importo pari al 100% del valore del montepremi (al netto IVA). La cauzione può essere depositata in denaro presso la Tesoreria Statale oppure (più comunemente) costituita tramite una fideiussione assicurativa o bancaria di pari importo. Ad esempio, se si mette in palio un tatuaggio del valore commerciale di 300 €, si dovrà fornire al Ministero una garanzia di 300 €. Questa cauzione verrà restituita al termine, dopo che avrete dimostrato di aver effettivamente assegnato il premio.
Svolgere l'estrazione con un notaio o funzionario pubblico
Quando il giveaway termina, bisogna individuare il vincitore in modo trasparente e documentato. La normativa richiede la presenza di un notaio o di un funzionario della Camera di Commercio al momento dell'estrazione o della selezione del vincitore. Questa figura di garanzia redigerà un verbale di chiusura che attesta le operazioni svolte (es. estrazione casuale tramite software, oppure valutazione delle migliori risposte da parte di una giuria, ecc).
Inviare il verbale di chiusura al Ministero
Una volta assegnato il premio, copia del verbale notarile e la documentazione finale va inviata di nuovo al Ministero competente, per comunicare la chiusura del concorso. Solo a questo punto si potrà svincolare la cauzione depositata e considerare conclusi gli adempimenti.
Seguendo questi passaggi, il giveaway sarà perfettamente legale e in regola. È importante anche pubblicizzare l'iniziativa in modo trasparente: ad esempio, rendere disponibile ai partecipanti il regolamento completo (sul sito web o tramite link nei social) e rispettare le normative sulla privacy (GDPR) se si raccolgono dati personali durante la partecipazione.
Giveaway sui social network: occhio alla tecnologia
Un discorso a parte merita il caso in cui il giveaway si svolga interamente su Instagram, Facebook o TikTok. Non c'è divieto di usare i social come piattaforma per il concorso, ma bisogna garantire che le regole italiane siano rispettate anche dal punto di vista tecnico. Ad esempio:
Se utilizzate un'app o un sito per estrarre casualmente il vincitore, il server che effettua l'estrazione deve trovarsi in Italia. Questo spesso implica l'uso di sistemi di mirroring: i dati dei partecipanti raccolti sul social (i commenti, i like, ecc.) vanno trasferiti su un server italiano prima di determinare il vincitore. Il notaio o funzionario dovrà poter certificare che l'estrazione è avvenuta su territorio nazionale secondo le regole.
Non è più obbligatorio (dal 2024) che l'azienda promotrice associ il concorso a un proprio sito web distinto: è consentito fare un concorso con unico canale di partecipazione il social network, senza dover prevedere canali alternativi. Tuttavia, se durante il concorso alcuni meccanismi favoriscono chi è già iscritto al social rispetto ad altre modalità, allora il social va "associato" al concorso secondo indicazioni ministeriali. (Questo tecnicismo riguarda casi particolari – in generale, per un tatuatore che lancia un contest su Instagram, basta assicurarsi di rispettare tutte le altre regole viste sopra).
Regole del social stesso: ogni piattaforma ha le proprie policy sulle promozioni. Ad esempio Instagram vieta di chiedere agli utenti di taggare in modo inappropriato o creare spam. Prima di lanciare il giveaway, conviene dare un'occhiata alle linee guida promozionali del social scelto per evitare di violarne i termini di servizio.
Costi da considerare per un giveaway legale
Arriviamo alla domanda pratica: quanto costa organizzare un giveaway regolare? Ci sono alcuni costi fissi e altri variabili da mettere in conto:
Il premio: naturalmente dovrete sostenere il costo del tatuaggio omaggio, dello strumento o del buono sconto che mettete in palio. Se è un vostro servizio (es. un tatuaggio), considerate comunque il valore commerciale che ha per voi in termini di tempo e materiali, oltre al mancato guadagno. Se è un prodotto (es. una tattoo machine del valore di 500 €), quello è un costo vivo. Ricordate che dovrete anticipare l'equivalente in cauzione (che però vi sarà restituita).
La cauzione: come detto, potete depositare una somma vincolata pari al 100% del valore premio, oppure farvi fare una fideiussione. Nel primo caso il "costo" è quello di avere denaro bloccato per qualche mese; nel secondo caso c'è il costo della garanzia (la società che emette la fideiussione di solito trattiene una commissione percentuale o un importo minimo per il servizio).
Spese di notula notarile o camerale: il notaio (o funzionario della Camera di Commercio) va compensato per la sua prestazione professionale. Di solito l'onorario per seguire un singolo concorso a premi e redigere i verbali può aggirarsi da qualche centinaio di euro in su, a seconda della complessità e del tempo richiesto. È bene chiedere un preventivo.
Assistenza tecnica o legale (facoltativa ma consigliata): se non vi sentite sicuri nel gestire la pratica, potreste rivolgervi ad un'agenzia specializzata in concorsi a premio o a un avvocato esperto di diritto promozionale. Questi servizi ovviamente hanno un costo, ma possono evitarvi errori grossolani. Alcune agenzie offrono pacchetti completi (dalla stesura del regolamento, invii ministeriali, fino all'estrazione certificata) – un'opzione da valutare se il giveaway è parte di una campagna di marketing importante.
Tempo e burocrazia: infine, va "calcolato" anche il tempo che dedicherete a preparare documenti, interfacciarvi col ministero, organizzare l'estrazione, ecc. Il fai-da-te è possibile, ma richiede attenzione ai dettagli e tempo sottratto al vostro lavoro principale.
Da sapere: Molti tatuatori rinunciano ai giveaway o li svolgono informalmente proprio perché i costi e la burocrazia possono superare il valore promozionale dell'iniziativa. È comprensibile, ad esempio, che per regalare un tatuaggio da 200 € non tutti siano disposti a spenderne altri 300 € tra notaio e pratiche. Purtroppo è così che funziona la normativa italiana: organizzare un piccolo concorso può risultare oneroso. Nel prossimo paragrafo vedremo perché improvvisare un giveaway "abusivo" può costare molto di più in sanzioni.
Rischi e sanzioni: cosa si rischia con un giveaway illegale
Organizzare un giveaway senza seguire la legge (cioè senza comunicazione ministeriale, cauzione e quant'altro) espone a pesanti sanzioni amministrative. Vediamo i possibili scenari:
Mancata comunicazione al Ministero: se fate partire un concorso a premi senza aver inviato il regolamento e la comunicazione preventiva, rischiate una multa a partire da €2.065,83. Questo è il minimo per l'omissione dell'adempimento burocratico.
Regolamento irregolare o diverso da quanto comunicato: se avete inviato delle regole al Ministero ma poi il giveaway si svolge in modo difforme (ad esempio assegnate premi diversi, cambiate le date, o ponete condizioni non dichiarate), è prevista una sanzione minima di €1.032,91.
Comunicazione tardiva: inviare la documentazione in ritardo (ma comunque prima che il Ministero accerti la violazione) comporta comunque una multa da €1.032,91 in su.
Manifestazioni vietate: ci sono casi in cui il concorso stesso è vietato dalla legge, ad esempio se somiglia a una lotteria a pagamento (vietato perché riservato allo Stato) o se mette in palio denaro. In tali circostanze le sanzioni sono molto più alte. Offrire premi in denaro o far pagare i partecipanti per concorrere può far scattare multe da €50.000 fino a €500.000, perché si va a violare il monopolio statale dei giochi d'azzardo. Anche far pagare una qualsiasi somma al vincitore per "ritirare" il premio è assolutamente vietato.
Sanzioni accessorie: il Ministero può disporre, oltre alla multa, che il provvedimento di violazione sia pubblicato su organi di stampa a vostre spese (sanzione accessoria). Questo per rendere nota al pubblico l'irregolarità commessa, con ovvio danno di immagine.
Come avvengono i controlli? Il Ministero (MIMIT, ex MiSE) effettua controlli a campione sui concorsi a premi e interviene su segnalazione. Basta quindi anche una denuncia o segnalazione da parte di un concorrente o di un vostro concorrente commerciale per far scattare un accertamento. In caso di sospetta violazione, il Ministero vi invia una comunicazione (PEC o raccomandata) avviando il procedimento. Da quel momento avrete 15 giorni per dimostrare di essere in regola: capite bene che se non avete affatto presentato domanda né nominato un notaio, non avrete molto da esibire in vostra difesa. Il risultato sarà un provvedimento di annullamento del concorso (se ancora in corso) e l'elevazione della o delle sanzioni dovute.
In sintesi: organizzare un giveaway "alla leggera", senza permessi, espone a multe di migliaia di euro – spesso molto più salate del costo che avreste sostenuto per farlo regolarmente. Non vale la pena rischiare: una semplice segnalazione può "mettervi nei pasticci" come si suol dire, con conseguenze economiche e legali spiacevoli.
Esempi pratici nel settore tattoo
Per capire meglio, ecco qualche esempio pratico (di fantasia) di giveaway legati al mondo del tatuaggio, con le relative implicazioni:
Giveaway di un tatuaggio gratuito:
Immaginiamo che @TattooMario (tatuatore individuale) voglia festeggiare i 10.000 follower su Instagram regalando un tatuaggio del valore di 300 €. Indice quindi un giveaway: "Metti like, segui la mia pagina e tagga 3 amici per partecipare. Tra una settimana estraggo il vincitore di un tattoo gratuito!".
Scenario legale: Mario essendo un tatuatore professionista con P.IVA prepara il regolamento, lo invia al Ministero 15 giorni prima, versa una cauzione di 300 €, incarica un notaio per l'estrazione e poi tatua effettivamente il vincitore, inviando infine il verbale al Ministero. Ha speso magari 300 € di premio + 400 € di notaio, ma è in regola.
Scenario comune (illegale): Mario lancia il giveaway senza alcuna formalità. Un tatuatore concorrente nella stessa città vede la cosa e, un po' infastidito, segnala la promozione sospetta al Ministero. Due mesi dopo Mario riceve una PEC: deve esibire documenti che ovviamente non ha. Risultato: concorso annullato e multa di circa 2.000 € per mancata comunicazione, più l'obbligo di pagare eventualmente altri 1.000 € per irregolarità varie. Il tutto per aver regalato un tatuaggio da 300 €... sicuramente un pessimo affare!
Giveaway di una macchinetta tattoo da parte di un negozio di forniture:
L'azienda L'Atelier Tattoo Supply vuole fare un regalo ai propri clienti: mette in palio una macchinetta del valore di 500 € tra tutti coloro che commentano un certo post promozionale.
Essendo un'azienda strutturata, L'Atelier segue la procedura ufficiale: regolamento, comunicazione, cauzione di 500 €, estrazione con funzionario camerale, consegna del premio al vincitore (magari residente in un'altra regione) e invio del verbale finale. Tutto regolare.
Se invece improvvisasse il contest senza permessi, oltre alle sanzioni pecuniarie già discusse, L'Atelier rischierebbe anche di dover annullare la consegna del premio. Infatti il Ministero, scoprendo l'irregolarità, può annullare il concorso anche se è già in corso. Ciò significa dover dire al "vincitore" che non potrà avere la macchinetta promessa – con un danno enorme alla reputazione del brand e probabili grane legali (il partecipante potrebbe rivalersi per pubblicità ingannevole). Nessuna azienda vorrebbe trovarsi in questa situazione.
Giveaway di buoni sconto su tatuaggi:
Il tatuatore @Inchiostrog decide di mettere in palio 5 buoni sconto da 50€ ciascuno da usare per tatuaggi nel suo studio, tramite un contest su Facebook. Pur essendo uno sconto e non un tatuaggio gratuito, quei buoni hanno un valore economico (250 € in totale se tutti usati). Questo rientra nei concorsi a premio e richiederebbe le stesse trafile burocratiche. Potrebbe sembrare "solo uno sconto", ma per la legge è come regalare un servizio del valore di 50 € a qualcuno, quindi non cambia la sostanza.
Se invece ogni partecipante ottenesse uno sconto (es: 10% a tutti i clienti che hanno messo like), non sarebbe un concorso a premi ma una normale promozione commerciale (perché non c'è aleatorietà né selezione di vincitori). In quel caso infatti "le offerte di sconti sul prezzo" rientrano nelle operazioni promozionali escluse dagli obblighi del D.P.R. 430/2001. Ma attenzione: basta che lo sconto sia riservato solo ad alcuni estratti a sorte per ricadere nelle manifestazioni a premio.
Cosa fanno all'estero? (Note sulle leggi di altri Paesi)
È naturale chiedersi: "Ma perché all'estero i tatuatori fanno giveaway ogni settimana e nessuno dice niente?". La risposta è che le leggi variano da Paese a Paese. L'Italia, su questo fronte, ha una normativa particolarmente severa e articolata, mentre in molti altri Stati le procedure sono più snelle o addirittura inesistenti per piccoli concorsi.
Stati Uniti:
Negli USA i giveaway sui social sono diffusissimi. La normativa americana non richiede di notificare ogni contest a un ente governativo. In genere basta rispettare le regole FTC sulla trasparenza (dichiarare che non è sponsorizzato da Instagram, indicare le condizioni chiaramente) e soprattutto non configurare una lotteria illegale. In pratica, negli USA si deve fare in modo che la partecipazione sia gratuita (no purchase necessary) e che tutto sia onesto, ma non c'è bisogno di un notaio o di depositare cauzioni per un semplice contest su Instagram. Questo fa sì che per un tatuatore americano organizzare un giveaway sia semplice e immediato – e infatti lo fanno liberamente.
Regno Unito e altri Paesi UE:
Anche in molti Paesi europei le promozioni a premio sono regolamentate, ma con meno burocrazia rispetto all'Italia. Ad esempio nel Regno Unito c'è il UK Gambling Act che distingue i free prize draws (liberamente consentiti se davvero gratuiti) e li esenta dalle licenze che servirebbero per le lotterie. L'organizzatore deve fornire termini e condizioni chiare e rispettare le norme di consumer protection, ma non deve notificare il governo né depositare cauzioni per premi di modico valore. Situazioni simili si trovano in Francia, Spagna, Germania: esistono leggi contro le lotterie abusive e clausole di trasparenza, ma il livello di controllo preventivo statale è minore rispetto all'Italia. Solo l'Italia (e pochi altri Paesi) richiede addirittura un funzionario pubblico presente all'estrazione e una garanzia bancaria a copertura dei premi.
Attenzione agli giveaway "internazionali":
se un'azienda italiana pensa di aggirare le regole facendo un giveaway "aperto a utenti esteri" o appoggiandosi alle regole di un altro Paese, deve stare attenta. La legge applicabile è quella del Paese dove si promuove il prodotto e dove si risiede. Dunque un tatuatore italiano che promuove il suo studio (che è in Italia) deve comunque rispettare la normativa italiana, anche se coinvolge follower di altri Paesi. Viceversa, un concorso indetto da una ditta americana aperto anche a italiani non ricade sotto DPR 430/2001 (ma sarà soggetto alle regole USA). Organizzare giveaway internazionali è molto complesso proprio perché bisogna considerare le normative di tutti i Paesi coinvolti. Per un tatuatore o piccolo business, è sconsigliabile addentrarsi in queste complicazioni: meglio limitare il concorso al proprio territorio e rispettarne le regole.
Insomma, all'estero vediamo giveaway ovunque perché spesso sono perfettamente legali lì con due clic e un post. In Italia invece, la legge impone molti paletti che "nei fatti impedirebbero di lanciare un'iniziativa di questo tipo" in maniera agile. È importante che i professionisti italiani ne siano consapevoli: "lo fanno tutti su Instagram" non è una giustificazione valida se quel "tutti" opera magari negli USA o ignora deliberatamente le nostre leggi.
Conclusioni e consigli finali
Organizzare un giveaway come si deve è possibile, ma richiede preparazione, investimento e rispetto delle norme. Ecco alcuni consigli finali per i tatuatori (o altre piccole imprese) che vogliono cimentarsi in un concorso a premi:
Informatevi bene (come state facendo ora): la prima arma è la conoscenza. Sapere quali passi legali seguire vi eviterà errori costosi. Questa guida ha illustrato gli aspetti principali, ma consultare direttamente le fonti ufficiali o un professionista può darvi ulteriore sicurezza.
Valutate costi/benefici: chiedetevi se il gioco vale la candela. Un giveaway ben fatto può portare visibilità, nuovi follower e potenziali clienti, ma fate un conto dei costi (premio, notaio, tempo) e confrontateli col beneficio atteso. Per iniziative piccole, potrebbe non essere economicamente sensato. Magari esistono alternative di marketing meno onerose (ad esempio programmi di referral, promozioni "porta un amico", piccoli omaggi a tutti i clienti fedeli, ecc.) che non scattano nella rigida definizione di concorso a premi.
Non improvvisate "tanto per fare": se decidete di fare un giveaway, fatelo in regola oppure non fatelo affatto. Agire in mezzo – pubblicare il contest senza autorizzazioni sperando di farla franca – è un rischio grande. Le probabilità di controllo magari non sono altissime, ma se accade rischiate di pagare caro un errore evitabile. Inoltre, come visto, un concorso non autorizzato può essere bloccato d'ufficio, lasciandovi con un nulla di fatto e una brutta figura con il pubblico.
Esempio di freebie come alternativa: una strada alternativa legale è offrire un omaggio a tutti anziché a estrazione. Ad esempio, potreste regalare un piccolo gadget (stickers, maglietta con logo) o un mini-bonus (es: "20€ di sconto a tutti quelli che prenotano un tatuaggio questa settimana") a chi compie una certa azione. Operazioni del genere, in cui tutti ricevono qualcosa, non sono concorsi a premio classici e non richiedono la trafila del DPR 430/2001. Chiaramente regalare qualcosa a tutti ha un costo diretto maggiore, ma almeno è liberamente attuabile. Valutate se può essere un compromesso utile per la vostra strategia promozionale.
Consultate un esperto in caso di dubbi: il mondo delle manifestazioni a premio è complicato. Se avete un'idea di contest un po' particolare o non siete sicuri di qualche aspetto (ad esempio l'uso di un certo sistema di estrazione, o la partecipazione di utenti esteri), meglio chiedere consiglio a un consulente legale. Molte agenzie di concorsi offrono anche consulenze spot. È sempre meglio spendere qualcosa prima per prevenire, che pentirsi dopo per una multa salata.
Speriamo che questa guida abbia fatto luce su tutti gli aspetti chiave dei giveaway per tatuatori in Italia. In conclusione, sì, potete organizzare un giveaway nel nostro Paese, ma dovete seguirne le regole alla lettera. La prossima volta che vedrete un collega straniero lanciare un contest "al volo", saprete perché qui da noi non è altrettanto semplice. Con la giusta pianificazione, però, anche un tatuatore italiano può sfruttare in modo legale questo strumento di marketing, evitando grattacapi legali e trasformando un semplice omaggio in un'opportunità di crescita per la propria attività. Buon lavoro e buona fortuna (in sicurezza) con i vostri futuri giveaway!
Fonti utili e riferimenti normativi:
- D.P.R. 26 ottobre 2001 n.430 – Regolamento concorsi e operazioni a premio.
- Ministero Imprese e Made in Italy – Sezione Concorsi e Operazioni a premio (FAQ e modulistica aggiornata).
- Studio Legale Daniele Sorgente – "Cosa sono i Giveaway? Sono legali in Italia?" – Articolo con procedura e requisiti per giveaway.
- Pragmatica Plus – "Sanzioni concorsi a premi: come evitarle?" – Dettaglio delle multe per chi non rispetta il DPR 430/2001.
- FUL Magazine – Intervista legale "Come funziona in Italia il giveaway" – Spiegazione divulgativa sulle differenze con l'estero e il perché il 90% dei giveaway social italiani è illegale.
- Legal for Digital – "Concorsi a premi: guida completa" – Panoramica su norme, divieti (ad es. premi in denaro) e adempimenti per concorsi online.
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