È ormai chiaro a tutti come i pagamenti definiti “elettronici” stiano letteralmente rimpiazzando l’uso del contante per imprese, artigiani e commercianti.

 

Gli obblighi imposti per legge (vedi l’obbligo del POS per TUTTI gli esercenti) senza dubbio non sono il miglior modo per le istituzioni di promuovere un metodo di pagamento che porta sicuramente dei vantaggi ma, oltre a quelli, dubbi, adeguamenti e costi non trascurabili per le imprese.

 

Questione di (poco) tempo, ma è ormai chiaro che anche gli studi di tatuaggi dovranno adeguarsi a questo cambiamento “commerciale”.

La scelta, a questo punto, ricade su 2 possibilità:

 

-        Mi lamento, non mi interesso e, quando mi                   obbligheranno, sceglierò cosa fare (a caso)

 

-        Mi informo, cerco di capire costi, modalità ed                 opportunità per adeguarmi al meglio

 

Scrivere periodicamente articoli per tenerti informato su “cosa succede” nel mondo del tattoo (il nostro mondo!) ci impone di scegliere come approcciare agli argomenti e, anche questa volta, abbiamo optato per il metodo più schietto e sincero che conosciamo: arrivare subito al punto.

 

PRO e CONTRO

 

Partiamo dalle cose “belle” e comode, vediamo ciò che semplificherà la gestione degli appuntamenti:

 

-        Veloce, preciso e verificabile.

 

Ogni pagamento elettronico è assolutamente immediato.

Si può scegliere se il denaro deve essere accreditato immediatamente sul proprio conto o attraverso un accredito “periodico” selezionato sulla piattaforma alla quale scegli di affidarti.

PayPal, ad esempio, prevede la possibilità di ricevere un bonifico settimanale gratuito ed automatico, per il quale sceglierai di impostare il giorno e l’ora di esecuzione.

 

Potrai comunque, tramite il portale o l’App dedicata, scegliere di “scaricare” il tuo credito residuo in qualsiasi momento.

I POS forniti dalle banche, solitamente, accreditano l’importo totale delle vendite giornaliere, diviso tra i vari circuiti (come Visa, Maestro, PagoBancomat…) direttamente sul tuo Conto Corrente, il giorno successivo.

 

-        Comodo

 

Ti sarà sicuramente capitato che il cliente, finita la seduta, non abbia con sé tutti i soldi per pagare e la famosissima frase “c’è un bancomat dove posso andare a prelevare” è spesso diventata “dai, ok, me li porti la prossima volta”…

 

In questo modo non capiterà più.

 

I POS e le diverse App per il pagamento elettronico accettano praticamente tutti i tipi di carte di credito, debito o prepagate.

 

-        Versatile

 

Con la connessione wi-fi, bluethooth o tramite App, sarai in grado di accettare pagamenti elettronici ovunque ti trovi, non è più un problema per tutti quei tatuatori o piercer (e sono tanti) che girano in diversi studi per abitudine o per Guest organizzate.

 

Non è possibile, nonostante gli aspetti positivi, evitare di evidenziare quelli che sono i CONTRO di queste modalità di pagamento.

 

-        I COSTI

 

L’utilizzo di App o del POS per i pagamenti non è GRATUITO.

 

Ok, “nessuno fa niente per niente” ma, nel lungo periodo, per tutte le imprese, si rischia che i costi di gestione del servizio diventino più “importanti” di quello che ti puoi immaginare.

 

Per quanto riguarda il POS fornito dalla banca, solitamente i costi da considerare sono:

 

-        INSTALLAZIONE

-        QUOTA FISSA PER COMODATO D’USO

-        PERCENTUALE E FISSO SULLE TRANSAZIONI

-        COSTO TELEFONICO PER LE CHIAMATE A NUMERO              SPECIALE

 

Molti sono gli istituti bancari che offrono il “servizio di installazione ed attivazione” a titolo gratuito ma è, praticamente sempre, previsto un canone mensile per il “comodato d’uso” dell’apparecchio. Solitamente si attesta tra i 2 ed i 4 Euro al mese.

 

Ad ogni transazione viene applicata, inoltre, una quota fissa (circa 10 centesimi) che si aggiunge ad una quota percentuale.

È difficile (se non impossibile) fare un calcolo preciso perché soprattutto la parte variabile (la percentuale sulla transazione) cambia a seconda della banca, del volume di transazioni mensile e del tipo di circuito che si utiliza (come Visa, Maestro, PagoBancomat…).

Possiamo stimare che le commissioni variano dallo 0,9 al 2%.

 

C’è poi il discorso delle chiamate a “numeri speciali” poiché i POS più datati utilizzano delle linee dedicate dalla banca a questo scopo e nessuna compagnia telefonica comprende quelle chiamate nelle normali tariffe.

 

Questo problema, ai giorni nostri, è stato risolto con l’utilizzo dei POS GSM o Wi-Fi che attraverso la connessione GSM o quella Wi-Fi, appunto, non prevedono ulteriori addebiti.

 

 

FACCIAMO DUE CONTI?

 

Nell’esempio qui sopra abbiamo considerato un Ammortamento del noleggio POS con una stima di (almeno) 20 transazioni al mese, nel caso fossero di meno il costo sarebbe maggiore.

 

La Quota Variabile applicata l’abbiamo generosamente immaginata al 1,5%, vogliamo essere positivi, anche se, di questi tempi non sempre è proprio una buona idea!

 

Come detto il costo della chiamata si può evitare…(a seconda del prodotto offerto dalla propria banca)…

 

Ci sono altri sistemi che non prevedono spese fisse, lettori di Carte acquistabili privatamente a circa 20 euro che vengono poi associati al proprio conto corrente.

In questo caso si paga “solo” una quota fissa che si aggira attorno al 2% per ogni transazione.

 

Prezzo seduta 100,00? Incassato 98!

 

Anche le App di pagamento (Paypal, Satispay, Payplug, ecc…) hanno dei costi percentuali non indifferenti. In questo caso le commissioni si attestano tra 1,7 ed il 3,5%.

 

-        LA COERENZA

 

Ovviamente, come comprensibile, ogni pagamento elettronico deve essere corrisposto da un documento fiscale dello stesso importo.

 

Ricevuta o Fattura che sia, ad ogni transazione deve corrispondere un documento.

Questo vuol dire che, se il cliente viene in studio e ti lascia un acconto di 100€ pagando con la Carta, dovrai fare una ricevuta dello stesso importo.

 

Ad ogni seduta farai una ricevuta con la cifra pagata.

 

Anche se fiscalmente è sempre stato così, si è spesso usato fare un’unica ricevuta al cliente al termine del lavoro che comprendesse la cifra totale pagata.

Questo, con i pagamenti elettronici, non è più possibile.

 

Diversi sono i PRO ed altrettanti i CONTRO, ma nonostante questo la direzione presa dal governo per le politiche economiche future in materia di PAGAMENTI non si discosteranno molto da quanto abbiamo appena detto.

 

 

C’è sicuramente da augurarsi che vengano definiti parametri fissi e ben stabiliti per quelli che sono i costi applicati dai vari istituti bancari, poiché, come già succede in molte attività commerciali, se un cliente dovesse entrare nel Tuo studio per “comprare una crema” da 10 euro e la volesse pagare con il bancomat potrebbe essere (quasi) più conveniente non vendergliela piuttosto che pagare commissioni varie.

 

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Tattoo Magazine 11
Gennaio/Febbraio 2021

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